Due scintille di luce nel buio della guerra
Quando ero piccolo, agli inizi degli anni Cinquanta, alcune volte ho sentito mio padre raccontare ai clienti presenti nella sua bottega di sarto i seguenti due fatti avvenuti durante l'ultima guerra ed a lui riportati da mia nonna e da mia madre.
Tedeschi
Durante la ritirata, un gruppo di soldati tedeschi che percorre la strada che dagli Appennini romagnoli (sui quali era situata la Linea Gotica) conduce alla città di Cesena ed al nord Italia, si ferma nel paese di San Carlo e controlla alcune case situate lungo la strada principale, alla ricerca – si è presupposto – di disertori, di generi alimentari e di altro a loro necessario. Giunti con alcuni automezzi di fronte alla casa di mio nonno, in quei giorni abitata da mia nonna, da alcune mie zie con prole e da mia mamma con mia sorella e me, si fermano ed entrano, passando dalla stanza adibita a bottega.
Durante il veloce sopralluogo, oltre alle impaurite persone presenti ed agli evidenti segni di notevole povertà, l'ufficiale che comanda l'operazione nota, appesa ad una parete, la fotografia di mio zio in divisa militare, morto nella guerra di Spagna, con annesse due medaglie di bronzo alla memoria.
Immediatamente ferma i militari che stanno controllando le stanze della casa, li dispone in riga di fronte al ritratto e comanda il saluto militare al soldato defunto. Poi l'ufficiale si rivolge ai soldati e li fa uscire dalla casa. Spiega poi ai presenti, in italiano molto approssimativo, che anche lui ha combattuto la battaglia sul fiume Ebro in Spagna ed ha avuto modo di conoscere il valore di quei soldati italiani. Nel frattempo, con grande sorpresa, i miei parenti vedono rientrare un militare che porta loro due grandi pagnotte di pane. Infine entrambi, ufficiale e soldato, escono dalla casa, senza causare danno. Quel giorno iniziato con paura terminò con una festa.
Alleati
Qualche tempo dopo, come avviene in tutte le guerre, a chi si ritira subentra chi avanza, e per i residenti non terminano le difficoltà, le angherie ed i soprusi.
La stessa strada che attraversa il paese di San Carlo viene percorsa dalle variopinte truppe Alleate (di varie nazionalità ma sotto comando inglese), che non sempre si comportano meglio degli inseguiti. Si fermano anche in paese e persino questi “liberatori” – non diversamente dai precedenti “occupanti” tedeschi e con gli stessi scopi – “si interessano” delle case altrui.
In occasione di una perlustrazione una pattuglia inglese (sembra fosse della Gran Bretagna) entra nella casa dei miei genitori e vi trova, oltre alla solita imperante povertà, mia madre, mia sorella di circa due anni e in un lettino un bambino di pochi mesi. Al termine della visita (che non aveva evidenziato nessun pericolo per le truppe in transito), la pattuglia se ne va senza causare danno; prima di uscire, però, un soldato deposita una grossa moneta di argento sul petto del bambinetto, dicendo a mia madre, anche lui in italiano approssimativo, che quella di porre una moneta di argento sul petto di un bambino nato da poco tempo era una usanza del suo Paese per augurargli buona fortuna durante la vita.
Ho vissuto anche momenti spiacevoli, ma per la massima parte sono contento, tanto da poter affermare che, fino ad oggi, la mia vita effettivamente è stata fortunata.
Autore: Oliviero Marzocchi?
Prima revisione: 2014-01-12.
Ultima revisione: 2014-01-12.